Associazione Pro Misericordia

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GIOBBE – La sofferenza dell’innocente

Dopo aver perso tutti i suoi averi e tutti i figli, Giobbe da credente afferma “Il Signore ha dato, il Signore ha tolto. Sia benedetto il mio Signore”. Quando, tuttavia, è colpito sul suo corpo, comincia a maledire la propria esistenza e a chiedere a Dio il perché di tanta sofferenza essendo sempre stato un uomo corretto e devoto. Dio spiega a Giobbe che nessuno deve chiedergli spiegazioni del suo operato e che non tutti quelli che soffrono sono peccatori, come sostenuto dalla moglie e dai suoi amici.La sofferenza può colpire anche persone buone e prive di ogni colpa come Giobbe. Solo Dio ne conosce la ragione (Libro di Giobbe).

Il quadro è stato ambientato tra i ruderi della Chiesa di San Barnaba. Ubicata su un altipiano roccioso, risale al XII secolo, ai tempi di Guglielmo il Buono. Insieme con i locali contigui, costituì per secoli un eremo e fu meta di monaci, fedeli e pellegrini provenienti da ogni dove. Se ne conservano i resti della struttura muraria, mancando delle coperture già negli anni venti del secolo scorso.

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